Tutti noi abbiamo un ombra. Nessuno ne è esente!
Ma cosa si intende per ombra da un punto di vista psicologico?
Il concetto di ombra è stato introdotto per la prima volta da Jung, allievo di Freud e psicoanalista dalle intuizioni a volte un po’ bizzarre, ma pur sempre geniali. (Si dice che Jung avesse un amico invisibile.. ma aldilà di questo, il suo pensiero resta oggi uno dei più intuitivi e rappresentativi dell’animo umano).
L’ombra secondo Jung è la parte più oscura di noi, la parte più inconscia che sfugge alla nostra consapevolezza. E’ un contenitore di tutti i sentimenti umani negativi che generano senso di colpa, vergogna, perversione, dolore e tutti quei sentimenti distruttivi che la nostra “parte morale e addomesticata” non si può concedere di mostrare.
l’Ombra è una disposizione primordiale e collettiva che riguarda l’umanità, la nostra natura. Ma poichè si percepisce in contrasto con i principi coscienti, viene rifiutata, rimossa o proiettata all’esterno.
Tuttavia, per quanto si cerchi di escluderla, l’ombra rimane sempre parte della nostra personalità.
Si differenzia dal nostro essere “Persona”.
Sia la Persona sia l’Ombra, appartengano alle funzioni della psiche, ma c’è una differenza importante.
La persona infatti riguarda tutti i nostri aspetti esteriori. La Persona è per Jung la maschera che ognuno di noi porta e che viene determinata in base al ruolo che abbiamo all’interno della società. L’ombra è l’inconscio, l’insieme di contenuti non espressi in quanto distruttivi.
Tuttavia più si cerca di escludere l’ombra dalla nostra vita, più questa si ingigantisce e prende il sopravvento su di noi. Più questa vive di un’esistenza clandestina, più può diventare dannosa per noi stessi.
L’ombra nella vita quotidiana
L’ombra si manifesta nella vita quotidiana attraverso ciò che proiettiamo sugli altri. In questo caso la nostra ombra viene attribuita a qualcun altro.
Questo fenomeno è osservabile in moltissime situazioni: nelle relazioni individuali, lavorative, di coppia, in quelle tra gruppi, e tra membri dello stesso gruppo.
Ad esempio sul lavoro ci sentiamo giudicati negativamente dal nostro collega o dal capo. Di conseguenza non siamo in grado di relazionarci oppure diventiamo aggressivi o scontrosi. Ma probabilmente il giudizio che avvertiamo da parte dell’altro è il giudizio che abbiamo su di noi (come persone inadeguate, di poco valore)
Altro esempio. Nei rapporti di coppia temiamo il tradimento e inneschiamo una serie di tentetivi disperati per evitarlo (gelosia, litigi). Non è detto però che ci sarà un tradimento. Probabilmente è solo una percezione di se stessi come di esseri non degni di essere amati, oppure angoscia abbandonica interiorizzata da qualche parte nel corso dell’esistenza.
L’ombra nei sogni
Jung ritiene che i sogni siano un ponte con l’Ombra: i personaggi, gli antagonisti, le figure che costruiamo e incontriamo nelle nostre immagini oniriche sono immagini di noi stessi con le quali, a livello cosciente, non siamo in contatto. Se ben interpretate e analizzate possono aiutarci a conoscere la nostra Ombra e ad integrarla nella nostra psiche.
Secondo Jung nei sogni l’Ombra è generalmente rappresentata da una figura dello stesso sesso del sognatore, che si caratterizza per un comportamento e/o un atteggiamento opposto a quello tipicamente adottato dal sognatore. E’ quella figura, talvolta un animale, che la coscienza avverte estranea.
Integrare l’ombra
Se l’ombra rimane all’oscuro diventa più netta la scissione tra Ombra e Persona. Quindi la maschera che indossiamo diventerà sempre più artificiosa e faticosa da portare. E l’ombra, diventata sempre più grande, rivendicherà sempre più il suo spazio.
Ciascuno dovrebbe riconoscere la propria Ombra e integrarla nella propria personalità, ossia sublimarla, accettarla e farla entrare nel circuito della propria coscienza, perché solo da una tale operazione può derivare una vera pacificazione interiore e una vera armonizzazione degli elementi che costituiscono la personalità.
Dr.ssa Mariangela Romanelli – 3454109766
Bologna – Padova – Castelfranco V.to
Immagine a cura di Giuseppe Portulano – Artist Painter
Jung allievo di Freud ! ? Jung incontrò Freud dopo 7 anni dalla sua Laura in medicina Psichiatria , già lavorava in una clinica psichiatrica .. Gli viene chiesto di scrivere un articolo sull’interpretazione dei sogni ( Freud) . Incontrò Freud per discutere appunto che il suo lavoro sulle associazioni libere confermava ciò che Freud teorizzava sull’inconscio .
La ringrazio per la precisazione interessante..