I conflitti emotivi non risolti alterano la fisiologia del corpo!
Oggi viene posta sempre più attenzione all’influenza reciproca tra mente e corpo, poichè si è riscontrato che molti sintomi fisici, apparentemente senza causa organica, possono dipendere dalle emozioni dolorose che la mente non elabora.
Nel momento in cui viene a mancare la capacità di regolare le emozioni conflittuali e non si riesce a dar loro un completamento, è il corpo che parla.
Alcuni recenti studi, nell’ambito della psicosomatica e della psico-neuro-immuno-endocrinologia (PNEI), evidenziano l’interconnessione tra sistemi psichici e sistemi biologici.
EMOZIONI E INFIAMMAZIONI
In particolare, alcune ricerche hanno dimostrato il legame tra i circuiti emozionali e infiammazioni.
In uno studio recente guidato da Shelley Taylor, un gruppo di volontari è stato esposto al Trier Social Stress Test, una serie di procedure per indurre stress. Dopo la procedura la risposta infiammatoria era aumentata notevolmente.
Usando la risonanza magnetica funzionale, si è riscontrato che nei più infiammati vi era una maggiore attivazione delle aree emozionali.
Questo risultato dimostra che la mente influenza il corpo e a sua volta il corpo influenza lo stato emotivo, creando un circolo vizioso.
UMORE E PATOLOGIE CARDIACHE
L’umore è invece strettamente connesso alla salute del cuore!
Il Whitehall Study ha dimostrato che la depressione, associata a una frequenza cardiaca a riposo superiore a 80 battiti, incrementa il rischio di mortalità di tre volte rispetto a chi è libero da depressione e ha una frequenza cardiaca di 60-80 (Nabi et al., 2011).
Altri studi hanno dimostrato che fobie gravi, disturbo di panico e ansia generalizzata incrementano di tre volte il rischio di attacco cardiaco fatale.
Ma come fanno i pensieri a influenzare l’andamento del cuore? Il processo neurofisiologico alla base è il seguente: l’eccesso di cortisolo causa ipertensione, eccesso di colesterolo, resistenza insulinica, obesità viscerale. In più l’attivazione del simpatico altera l’endotelio vasale e lo predispone all’infiammazione.
STRESS E GUARIGIONE DELLE FERITE
Lo stress, poi, aumenta il tempo di guarigione delle ferite.
Uno studio dei Glaser ha documentato che donne, che assistono i propri congiunti malati di Alzheimer e quindi con stress cronico, impiegano un 25 per cento del tempo in più nella guarigione delle ferite.
Ma lo studio più spettacolare è quello che ha indagato i tempi di guarigione di una ferita negli stessi soggetti in due situazioni stressanti diverse. Studenti di medicina, ai quali è stata praticata una piccola ferita sul palato durante la sessione di esami e un’identica ferita durante le vacanze. Il tempo di guarigione della ferita durante gli esami è stato superiore del 40% rispetto al tempo necessario in vacanza.
Anche la rabbia influisce sui livelli di guarigione delle malattie. Chi ha un minor controllo della rabbia ha anche più elevati livelli di cortisolo e un allungamento dei tempi di guarigione della ferita.
Dunque per favorire l’unità mente corpo è fondamentale una buona capacità di riconoscere, comunicare e regolare e le emozioni, poichè le emozioni negative croniche che rimangono dentro di noi, trovano una via di sfogo nel corpo.
Inoltre, è scientificamente dimostrato che le tecniche di rilassamento, o la meditazione, o le discipline olistiche, come lo yoga, possono ridurre i sintomi psicosomatici e regolare l’asse neuroendocrino dello stress, che abbiamo visto essere il nemico numero uno del benessere psico-fisico.
Dr.ssa Mariangela Romanelli – Psicologa Psicoterapeuta
Bologna – Treviso – Castelfranco V.to
3454109766