Negli ultimi anni la visione dello psicologo è decisamente cambiata.. Infatti se fino a qualche tempo fa lo psicologo, nell’immaginario collettivo, era colui che curava i “matti”, adesso quest’idea inizia ad essere pian piano superata e sostituita dall’immagine dello psicologo come figura utile alla propria crescita personale, indipendentemente da disturbi di personalità o patologie.
Per cui accanto all’idea di una psicologia esclusivamente incentrata sulla cura del disagio psicologico, si è affiancata l’idea di una psicologia volta alla valorizzazione della persona e alla promozione del benessere. Tanto che la figura dello psicologo è entrata in diversi ambiti, tra cui quello dello sport, del lavoro, della scuola, a riprova del fatto che lo psicologo non è più solo per le persone con un disturbo diagnosticato! Di conseguenza l’affluenza negli studi degli psicologi, a differenza di quanto sembra, aumenta di anno in anno.
Infatti da alcune indagini (effettuate dall”ENPAP, cassa previdenziale degli psicologi) emerge che l’erogazione delle prestazioni psicologiche cresce al ritmo del 3-5% annuo. E in 18 anni il volume d’affari della psicologia in Italia è quadruplicato (anche se la percezione degli psicologi non è la stessa!).
Nello specifico, si va dallo psicologo soprattutto dai 35 ai 45 anni (l’8,1 cento), molto meno dopo i 65 (1,8 cento). E i contatti aumentano con il crescere del titolo di studio, passando dall’1,2 per cento (licenza elementare) al 7,4 per cento (diploma di scuola media superiore) e al 14,8 per cento (laurea).
Questo dato cosa può voler dire? Che più cresce il livello culturale e più ci si crea problemi? O che al crescere del livello culturale corrisponde una visione un po’ più innovativa della psicologia?
(Se vi va, potete lasciare il vostro commento in fondo!)
Comunque.. vediamo quali sono i motivi più frequenti per cui la gente decide di rivolgersi a uno psicologo.
E giusto per curiosità, vediamo se ci sono delle differenze da regione a regione nel nostro paese!
Da un’analisi comparativa effettuata da Guidapsicologi.it, portale italiano leader nella ricerca di professionisti psicologi, è emerso che le problematiche più frequenti per cui le persone richiedono un intervento sono, in ordine di importanza:
1. Ansia e attacchi di panico
L’ansia interessa circa il 12% degli italiani che richiedono un intervento tramite il portale. In particolare l’ansia sembra riguardare le regioni del centro-sud, dunque Lazio, Abruzzo, Marche, e la Sicilia. Caso a se’ la Basilicata, in cui c’è una parità di richieste tra ansia, problemi sessuali e depressione, anche se l’ansia sembra avere dei punteggi leggermente più alti!
In questa macrocategoria possiamo includere ansia sociale, ansia da lavoro, ansia da abbandono, ansia generalizzata ansia, etcc..
L’ansia infatti è una caratteristica molto diffusa e può assumere forme diverse da persona a persona e manifestarsi in ambiti diversi.
2. Problemi di coppia
Al secondo posto troviamo, con l’11,4%, le dinamiche di coppia che riguardano principalmente il Nord e solo una regione del sud, la Campania. E così in Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria e Campania ci si rivolge allo psicologo più frequentemente per una terapia di coppia, oppure per una terapia individuale volta alla risoluzione di problemi di coppia.
3. Problemi sessuali
A braccetto con i problemi di coppia ritroviamo le problematiche legate alla sessualità che riguardano l’8,1% degli utenti che si rivolgono al portale. E così i problemi sessuali sembrano essere più frequenti in Trentino, ad Aosta, in Puglia e nel capoluogo toscano (Firenze).
4. Umore ed emozioni
In particolare il 7,9 % degli utenti del portale richiede un intervento psicologico per depressione.
Però devo specificare una cosa.
Molto spesso ci definiamo depressi, anche solo semplicemente se ci sentiamo tristi. E pensiamo erroneamente di avere una “depressione” solo perchè siamo giù di tono o siamo pervasi da emozioni dolorose!
La depressione, però, è un disturbo serio. Riguarda il 10-15% della popolazione e compromette spesso il funzionamento quotidiano della persona. E di questo 10-15% non tutti hanno la forza e la consapevolezza per rivolgersi a uno psicologo.
Quindi mi sentirei di escludere la depressione come uno dei primi motivi per cui la gente richiede un intervento psicologico. Piuttosto direi che ad occupare questo posto sono le problematiche legate all’umore o le difficoltà nella gestione delle emozioni.
5. Problemi di personalità
Riguardano solo il 3,3 % degli utenti che si rivolgono al portale. In particolare sembra essere il Molise la regione che più richiede interventi per disturbi di personalità. Questo dato è confermato anche dai punteggi riportati dal capoluogo, Campobasso.
6. Crescita personale
A volte ci si rivolge allo psicologo non tanto per risolvere situazioni “d’emergenza emotiva”, bensì per intraprendere un percorso di scoperta di se’, di potenziamento e valorizzazione delle proprie risorse, funzionale non tanto all’estinzione di un malessere quanto al raggiungimento di un benessere a 360 gradi.
In quest’ottica la psicologia si pone più come strumento di prevenzione che come strumento di intervento.
Secondo una ricerca, non proprio recente ma pur significativa, dell’Ordine degli psicologi del Lazio il 38% dei pazienti intervistati va dallo psicologo per guarire da un disturbo specifico, e il 25 % per affrontare un malessere. L’11 % ritiene sia utile come «supporto nella gestione dei problemi quotidiani», il 9 % per un percorso di crescita personale.
Vado o non vado dallo psicologo?
L’esigenza di rivolgersi a un professionista, per calmare un malessere psicologico, è molto diffusa.
Ma non tutti lo fanno per diversi motivi.
In primis perchè si pensa di potercela fare da soli. E questo a volte funziona, ma altre volte non serve che a peggiorare la situazione, finchè non ci si trova in un vortice senza uscita.
In secondo luogo perchè si ha paura di essere giudicati come malati, oppure per la vergogna di parlare con un estraneo.
Secondo una recente ricerca della Società Italiana di Psichiatria, sono circa 17.000.000 gli italiani con un disagio psicologico: disturbi d’ansia, depressione, insonnia, disturbo post traumatico da stress, etcc.
Problemi ai quali, come ha denunciato più volte lo stesso presidente della S.i.p., non corrisponde un’offerta di cure adatte, visto che solo l’8-16% incontra professionista, e solo il 2-9% ha un trattamento adeguato, fatto di psicoterapia e/o farmaci.
Ammesso che ci sia bisogno di farmaci, però. Perché l’altro tema che la questione della sofferenza mentale porta con sé è il grande abuso di psicofarmaci, cui gli italiani fanno sempre più ricorso: benzodiazepine, ansiolitici e ipnotici, ma anche antidepressivi, il cui uso, nell’anno in cui il Prozac compie 25 anni, è quadruplicato in dieci anni, secondo i dati del Rapporto Osservasalute 2012.
Per maggiore consapevolezza, certo, ma anche a causa di prescrizioni troppo disinvolte (talvolta persino agli adolescenti, come ha segnalato un’allarmante indagine dell’Università di Torino), magari del medico di base.
In conclusione, se siete in una condizione di malessere psicologico, che dipenda dall’ansia o da relazioni non buone o da altro, non siete malati! Ma da voi dipende la possibilità di fare il primo passo per ritrovare il benessere, che non vuol dire necessariamente prendere psicofarmaci o intraprendere un percorso di psicoterapia lungo 5 anni. Un primo passo potrebbe essere chiedere una consulenza, farsi indirizzare nel modo più giusto e scegliere in maniera lucida..
Se volete potete lasciare i vostri commenti!
Dr.ssa Mariangela Romanelli –
Psicologa Psicoterapeuta
Bologna – Treviso – Castelfranco Veneto
3454109766