Il carattere rigido e la ferita del rifiuto

Il carattere rigido e la ferita del rifiuto

La persona con un carattere rigido è competitiva, ambiziosa, ostinata, orgogliosa, aggressiva, iper-attiva e con abbondanti energie. Non ama la passività e confonde tenerezza, dolcezza e vulnerabilità con debolezza e incapacità.

Ha una mentalità estremamente logica e giudicante, orientata al successo per cui crede almeno a livello di coscienza superficiale di essere il migliore di tutti.

Il carattere rigido ricerca la giustizia e l’esattezza ad ogni costo. E’ un perfezionista che tenta di essere sempre giusto. A seconda del tipo di rigidità, ricerca il successo in quanto funzionale all’essere accettato e amato. Ha una grande capacità di realizzare progetti. E spesso è dotato/a di fascino.

E’ poco flessibile e poco tollerante nelle relazioni.

Manifesta una certa ansia se gli standard di perfezione che si prefigge non vengono soddisfatti e siccome questi standard vengono richiesti anche agli altri, ciò può causare difficoltà nelle relazioni.

Ma come si forma il carattere rigido?

Le circostanze che portano alla formazione del carattere rigido sono dovute alla negazione del quinto diritto del bambino: il diritto di esprimere l’amore erotico inteso come sentimento che integra cuore, emozioni, affetto e sessualità.

Infatti i bambini, dai 3 ai 6 anni, non distinguono il sesso dal cuore e quindi per loro un sentimento d’amore non è scisso dall’emozione sessuale. Invece il genitore tende a interpretare un comportamento erotico del bambino come sessualità fine a se stessa, anche se in realtà si tratta di un insieme armonico di tutte le componenti che sono racchiuse nell’espressione dell’amore completo. Per cui il genitore, di fronte a questo approccio così aperto del bambino, risponde con un rifiuto o con un rimprovero tipo “no, non si fa”.

Ma questo rifiuto viene vissuto dal bambino come un tradimento nel suo naturale protendersi verso l’amore.

Per cui la difesa che svilupperà è quella  del controllo di sé stesso e di non esprimere troppo apertamente i suoi sentimenti. Svilupperà da adulto la maschera del rigido.

Avrà paura di “cedere” e di abbandonarsi all’altro.

Tenderà a soddisfare ideali di perfezione, perchè se quello che farà e dirà sarà giusto o perfetto, allora si sentirà accettato dall’altro. Con le sue manie di perfezionismo egli trova a livello inconscio un altro modo per soddisfare i genitori che lo hanno rifiutato nella sua essenza. In altri termini, il bambino, ripudiato nella sua sessualità, aggressività e capacità di amare, si sente imperfetto e quindi deve diventare molto bravo per essere perfetto e accettato.

Ma questa sua illusoria ricerca è comunque destinata a fallire perché egli sente sempre, in se stesso, di non essere mai “abbastanza” poiché non percepisce il suo vero valore.

Per il rigido l’amore è un rischio perchè comporta il rivivere l’esperienza che lo ha distrutto, per cui si impone di essere freddo e insensibile. Nell’intimità fa fatica a lasciarsi andare alle tenerezze (baci, abbracci e carezze) che molte volte possono essere fatte meccanicamente oppure se ne astiene volentieri.

Questa scissione tra cuore e genitali è visibile anche a livello corporeo. Molto spesso il bacino è arretrato (glutei indietro), quasi come volesse allontanare l’area genitale dal cuore e questa postura comunica: “non mi avrai mai più, non avrai più il mio amore, mi hai fatto soffrire e non voglio più sentire dolore”.

La sua debolezza/difetto è l’orgoglio, mentre la sua paura più grande è quella di lasciarsi andare. Infatti, nelle relazioni è una persona controllata, che può apparire quasi fredda e che da l’impressione di non abbandonarsi mai completamente e di non fidarsi mai completamente dell’altro: per lui lasciarsi andare evoca la paura di apparire stupido, per cui si controlla. E la paura di apparire stupido si riflette in tutto ciò che può dare adito a un giudizio da parte degli altri: esprimere un’opinione, parlare in pubblico.

Anche l’atto sessuale può essere visto come una prestazione in cui bisogna essere bravi per non essere ritenuti sciocchi. Il sesso viene quindi usato per far bella figura, scindendo sesso e amore. Infatti, il rigido, se soddisfatto sessualmente non ama, se ama non riesce ad essere sessuale. La guarigione del rigido avviene nel momento in cui riesce a riconnettere mente, cuore e genitali. 

STRUTTURA CORPOREA DEL CARATTERE RIGIDO

Il carattere rigido spesso presenta un corpo armonico, proporzionato e ben integrato. E’ tonico.

Ha una grossa quantità di energia ben distribuita ma che tiene indietro.

Il bacino, come detto precedentemente, è un po’ arretrato rispetto al torace, formando una leggera lordosi.

Presenta tensioni nell’addome, nella schiena, nella mascella e nel diaframma.

Ha uno sguardo luminoso sfumato di tristezza.

E voi conoscete persone con caratteristiche simili? Com’è la relazione con loro? Se vi va potete dirmi la vostra nei commenti!

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Dr.ssa Mariangela Romanelli – Psicologa

Bologna – Treviso – Castelfranco V.to

15 Comments

  1. Qual è il percorso da seguire per un’ autoguarigione? Che consiglia ? Che attività ? Che libri? Che altro ? Grazie

    1. Salve Roberto, intanto la ringrazio per l’interesse. E’ una domanda che richiede una risposta molto vasta. Mi contatti in privato così le spiego meglio. Per quanto riguarda i libri, se intende avere info sull’autoguarigione in generale le consiglio il libro “Aiuta il tuo corpo a guarire. Scopri il tuo potenziale nascosto di autoguarigione” di Siegel. Se invece intende un percorso di autoguarigione relativo al carattere rigido le consiglio “Le 5 ferite e come guarirle”. Buona giornata.

  2. Se conosco persone simili e com’era il rapporto con loro?
    È stato uno stress enorme,e in più non avendo consapevolezza di se,ha proiettato tutte le sue caratteristiche su di me,che avendo tratti masochisti,sono stata invasa da dubbi e desiderio di risolvere la situazione a tutti i costi.Ma era impossibile,sbattevo contro un muro il 99% delle volte. In più non potevo nulla contro la sua modalità manipolatrice stile “polverone alzato per nascondersi” .Lo sguardo…per me resta un legame che ancora non riesco a sciogliere,malinconico e molto bello,con richieste che non poteva fare e che non sono riuscita a sbloccare.Avessi saputo prima alcune cose,forse si.Ma era esageratamente frustrante,ormai ero preda della cervicale.
    La carica sessuale e il fascino glie lo riconosco,e aveva delle mani “pesanti, il contatto era quasi uno sbattermi addosso,per poi allontanarmi. Che non si fidasse era chiaro,benché a parole diceva altro,orgoglios ,ora forse leggendo capisco che lo era,problemi con la tenerezza e il lasciarla intravedere.

    1. Salve Angela. Grazie per il suo feedback molto sentito. Immagino sia stato difficile. Sono persone molto attraenti e quasi irraggiungibili a meno che non cerchino di superare le loro difese primitive. Spero che lei riesca a elaborare prima possibile quanto ha vissuto e prendere il positivo che questa esperienza le ha lasciato. Mariangela

  3. buongiorno,
    penso di aver incontrato un rigido caratteriale… affascinante, iperattivo, non sta mai fermo, ti fa sentire speciale, poi come vede qualche parte del carattere che non gli torna (es. tendevo a scappare dall’imbarazzo), improvvisamente mi dice: non mi piaci, punto. Gli spiego che non erano lati caratteriali, ma situazioni “patologiche” per cui andavo da una psicologa e che si stavano risolvendo. ci riproviamo, ma percepisco la sua fatica a causa del non poter “gestire” quel comportamento perché a lui non conosciuto. poi ci dopo un mese mi dice che non gli è presa bene e chiude, anche se molto attratto sia a livello mentale che fisico. lui chiuso come un muro da quel momento in poi. che fare per riconquistarlo?

  4. Buongiorno,
    penso di aver incontrato un rigido caratteriale. 5 mesi. all’inizio ti fa sentire una persona speciale, poi un giorno capta che tendo a scappare quando mi imbarazzo e mi dice che non gli piace e che vuole chiudere. Gli spiego che sono comportamenti psicologici che ne sono consapevole ma che sto cercando di eliminare con l’aiuto di una psicologa. ci riproviamo. ma lo vedo che ha paura che si ripresentino e che non si lascia andare. dopo un mese mi dice che non gli è presa bene per me nonostante sia attratto fisicamente e mentalmente da me. come faccio a riconquistarlo? lui è un muro chiuso adesso.

    1. Buonasera,
      è una domanda molto complessa. E’ difficile darle una risposta. Le consiglio di fare quello che si sente, in base ai suoi tempi e ai suoi bisogni.. Solo lei sa quello che ha vissuto..
      In bocca al lupo
      Mariangela Romanelli

  5. Ho avuto una relazione durata dieci anni con un uomo sposato, estremamente rigido, avvezzo al comando, molto formale (ci siamo sempre dati del lei), giudicante, di grande potere ed energia, afflitto da dipendenza dal lavoro. Ero partita dal presupposto di offrirgli solo cose belle e così ho fatto, idealizzandolo, nutrendolo di nettare ed ambrosia, alimentando la sua autostima, stupendolo con i miei effetti speciali, sintonizzandomi sui suoi ideali di perfezione. Così facendo peró ho dovuto schermare i miei sentimenti, zittire le mie emozioni, diventare impenetrabile come spesso era lui con me.
    Ultimamente ho scoperto di avere un cancro al seno. L ho presa con filosofia ma certamente è stato un duro colpo accettare questa realtà. Un giorno in cui ero particolarmente depressa gli ho inviato un messaggio in cui gli chiedevo una parola di conforto, niente di più. Nessuna risposta. Il giorno seguente perdo la pazienza e mi permetto di criticare il suo comportamento accusandolo di freddezza, mancanza di attenzione e di empatia. Risponde di sentirsi ferito ed offeso e in due parole mette fine alla nostra relazione. Così. Senza rimpianto apparente, nel momento in cui ero più vulnerabile.
    Non gli ho più risposto. Sono svanita nel nulla proprio come ha fatto lui. Sto male e mi sento straziata ma voglio lasciarlo nell incertezza. Inoltre non mi sento più in grado di esprimere le mie emozioni, c è come un blocco che mi fa tenere tutto dentro e mi impedisce di alleggerire questo fardello di dolore e delusione…

  6. Ho avuto una relazione durata dieci anni con un uomo sposato, estremamente rigido, inflessibile, avvezzo al comando, di grande potere ed energia, affetto da dipendenza dal lavoro. Quando l ho conosciuto mi ero ripromessa di riservargli soltanto cose belle, così l ho nutrito di nettare ed ambrosia, ho coltivato la sua autostima, sono sempre stata molto attenta a non interferire nella sua vita ed a rispettare il suo stile formale, al punto che ci siamo sempre dati del Lei, persino nei momenti di intimità. Ho cercato di sintonizzarmi sul suo carattere così austero e severo, dove mi era molto difficile percepire le emozioni poiché spesso appariva imperscrutabile.
    Ultimamente ho scoperto di avere un cancro al seno. L ho presa con filosofia, senza scene o piagnistei. Tuttavia è stata dura affrontare operazione e terapie per cui un bel giorno mi sono ritrovata triste e depressa e gli ho inviato un messaggio per avere un minimo di conforto e di solidarietà. Siccome non ho avuto risposta alcuna il giorno successivo, sempre per messaggio, molto blandamente l ho accusato di scarsa attenzione nei miei confronti, di freddezza, di mancanza totale di empatia.
    La risposta è stata che si sentiva ferito ed offeso e in due parole ha messo fine al nostro rapporto decennale. Proprio nel momento per me di massima vulnerabilità.
    Non ci siamo più sentiti da allora.
    Io tengo duro anche se mi sento straziata. Sono svanita nel nulla, esattamente come ha fatto lui. Non mi sono più fatta viva né ho intenzione di farlo.
    Con lui ho imparato cosa sia l autocontrollo ed ora anche volendo non sono più in grado di dare voce alle emozioni, al dolore, alla cocente delusione ed alla sensazione di aver subito un ingiustizia.
    Non gli auguro del male, anzi, vorrei saperlo felice e in buona salute. L unico desiderio al riguardo, vorrei prima o poi capisse che si è comportato in modo abietto e ne sentisse il rimorso, così come la mia mancanza.
    Sono certa che lui abbia perso me e non viceversa

    1. Buonasera Francesca, la ringrazio per il suo feedback. Mi spiace per l’esperienza spiacevole che ha avuto. Spero che abbia il tempo per rimarginare le ferite e prendere quello che di buono le può aver lasciato questa relazione.
      Un caro saluto
      Mariangela Romanelli

  7. Mi limiterò a dire che sto affrontando una sindrome da disturbo post traumatico. La persona in questione ha proiettato su di me tutte le sue ombre, poco prima dello scarto, e aperto traumi molto delicati. Oltre ad avere praticato abusi emotivi e gaslight a oltranza per quasi un anno. Ne sono uscito a pezzi. Un abisso di vuoto in queste persone sotto una maschera docile. Sfruttano le persone per realizzarsi. Sensibili al fine di manipolare per ottenere ciò che vogliomo, ma prive di empatia. Terrificante. Terrificante.

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