Sicuramente è capitato a tutti noi, almeno una volta nella vita, di essere soggetti a manipolazioni altrui.
Per manipolazione intendo tutti quei tentativi da parte dell’interlocutore di orientare il comportamento della persona che ha davanti senza che questa se ne renda conto, per fini esclusivamente personali.
Sono tanti i fattori su cui il manipolatore può far leva per ottenere dei vantaggi. E diverse possono essere le tecniche manipolatorie.
Solitamente chi subisce la manipolazione si ritrova, senza rendersi conto, a fare o dire cose che non vorrebbe. Poiché il manipolatore è bravo a lavorare in modo subdolo sui punti deboli della sua vittima. Questo lascia nel manipolato la sensazione di aver agito sotto pressione, poiché messo alle strette. Oppure può portarlo a sentirsi inadeguato, sbagliato.
Prima di vedere quali sono le diverse modalità manipolatorie alla base della comunicazione, vediamo qual è il profilo del manipolatore e del manipolato.
Profilo del manipolato
Ci sono persone che sono più sensibili alla manipolazione. Solitamente sono persone che:
- hanno sviluppato poca fiducia in se stesse, che hanno scarsa consapevolezza dei propri bisogni e dei propri diritti.
- non riescono mai a dire di no poiché si sentono inferiori agli altri e quindi non in diritto di autoaffermarsi.
- evitano le discussioni e i conflitti perché ne hanno paura, magari perché non credono nella propria capacità di sostenere un confronto.
- cercano l’approvazione altrui, che pur di compiacere l’altro si concedono completamente.
- hanno un rispetto esagerato dell’autorità, rispetto alla quale si sentono poco degne.
- sono molto servili che usano spesso espressioni tipo “Come vuoi”, “Per me è lo stesso, decidi tu”, etcc..
- desiderano tanto essere amate e apprezzate.
- hanno avuto poche esperienze relazionali, poche esperienze di confronto
- si sentono lusingate dall’amicizia con personalità più potenti e carismatiche.
Chi è spesso soggetto a manipolazioni non deve sentirsi sbagliato, leggendo queste parole. Infatti, è davvero difficile riconoscere le manipolazioni. Ed è ancora più difficile ribattere alle frasi manipolatorie con delicatezza e fermezza. Spesso le emozioni che proviamo ci offuscano la razionalità. Per cui risulta difficile per tutti riconoscere ciò che si nasconde dietro la realtà.
Profilo del manipolatore
Anche il manipolatore ha delle caratteristiche evidenti.
- Solitamente è una persona autoritaria e carismatica.
- Ha un linguaggio fluente e persuasivo
- Millanta dei principi morali per orientare il comportamento altrui nella sua direzione
- Non fa mai richieste chiare. Le sue richieste sono sempre celate, mai esplicite, in modo tale che lui potrà sempre dire “Ma io non te l’ho mai chiesto”.
- Si circonda di persone insicure, bisognose, con un senso di inferiorità
- In realtà anche il manipolatore ha poca fiducia in se stesso. Infatti utilizza strategie subdole perché, inconsciamente, teme che non riuscirebbe a ottenere gli stessi vantaggi in modo onesto e chiaro. Anche lui nel profondo si sente poco meritevole. Per questo motivo si circonda di persone più fragili: con persone sicure e forti si sentirebbe piccolo.
- Ha pochi rapporti profondi, perché le sue modalità manipolatorie vengono sempre scoperte.
Riconoscere le forme di manipolazione
Compiacenza o sottomissione
Il manipolatore cerca di attivare forme di simbiosi, di diventare complementare all’altro. Mette in atto comportamenti di ammirazione e di lusinga, al fine di ottenere la benevolenza dell’interlocutore. Il fine è portare l’altro ad agire in un certo modo. Lo fa in diversi modi:
– Vittimizzandosi. “Nessuno mi capisce.. e non mi sento capito neanche da te”. Queste frasi inducono l’interlocutore a fare di più, a impegnarsi di più per far sentire il manipolatore compreso.
– Fare l’offeso e rimanere in silenzio. In questo modo l’altro sentirà di aver sbagliato qualcosa e farà in modo di recuperare. Per cui sarà pronto a ad agire come il manipolatore vuole pur di porre fine al silenzio e al senso di colpa.
– Deprimersi. Serve a fare sentire l’altro in colpa. Il messaggio che il manipolatore vuole trasmettere è “E’ colpa tua se io sto male”. Anche in questo caso l’interlocutore si sentirà mortificato e farà di tutto per alleviare le sofferenze del povero subdolo manipolatore.
– Seduzione. Ad esempio “Hai un curriculum meraviglioso. Sei una persona speciale. Io seleziono solo i profili migliori nella mia azienda. Però non posso assumerti subito. Prima ti proporrei un periodo di prova di 6 mesi non retribuito”. L’interlocutore si sentirà il prescelto e farà carte false per continuare a sentirsi così, anche se le condizioni saranno a suo svantaggio.
– Sentirsi inadeguato. Frasi che esprimono questa forma di manipolazione sono: “ahh io non mi sento all’altezza.. tu sei molto più bravo.. forse è meglio se questa cosa la fai tu”. L’altro, sentendosi valorizzato e riconoscente, non riuscirà a dire di no.
Oppure: “Mi sento fuori luogo con i tuoi amici, non vorrai che mi senta a disagio tutta la sera..” L’interlocutore non vorrà sentirsi in colpa nel dire no e cadrà facilmente nella trappola del manipolatore.
Dominio
In questa forma di manipolazione rientrano due comportamenti:
- Aiutare troppo l’altro. Il manipolatore si presenterà molto disponibile nell’aiutare l’altro, si renderà insostituibile. In questo modo l’altro avrà sempre bisogno di lui, non riuscirà a farne a meno. In cambio il manipolatore pretenderà la sua presenza costante. Il manipolato farà fatica a mettere dei confini e delle distanze, perché si sente in dovere di essere riconoscente.
- Colpevolizzazioni, accuse, offese, giudizi. Faranno sentire l’interlocutore sbagliato e pertanto obbligato a seguire i “consigli” del manipolatore.
Evitamento
- Distaccarsi emotivamente dall’altro. Farsi desiderare. Questi comportamenti servono a far capire all’altro “Io non ho bisogno di te, perché tu hai sbagliato con me”. L’altro sentirà la mancanza e cercherà di attivare comportamenti di riavvicinamento. Però non sa che il manipolatore in cambio della sua vicinanza lo porterà ad agire come lui vuole.
Mariangela Romanelli
Psicoterapeuta Bologna e Treviso
3454109766
in un rapporto di amicizia frasi come “se sei davvero mia amica come dici, fai così”, “se mi vuoi bene, fai così/torna la persona che mi piace tanto”, “mi stai deludendo,pensavo mi volessi più bene di così”, “io non ho mai detto di esser perfetta, però”, “pensa come vuoi, visto che non mi credi” e dopo che tu rispondi “posso anche crederti ma vedo i fatti, che non sono molto diversi da come ho scritto”, sentir dire “non meriti altre risposte”… e simili come possono essere considerati?
Cara Alessandra, sono frasi un po’ manipolatorie. Suonano come dei ricatti emotivi.. e come tentativi di “essere dominante” all’interno del rapporto d’amicizia. Sicuramente può parlare con l’amico/a sottolineando come queste frasi la mettono in difficoltà.. cosa che in un rapporto d’amicizia non va bene.
buongiorno Dottoressa, volevo chiedere: quando una persona, in un’amicizia, ti dice “per te faccio già questo”, “per te vengo già al mare” o quello che è… può essere un modo per far sentir in colpa noi o per farcelo pesare? Contando che tu non hai chiesto niente loro, ma avrebbero deciso di loro sponte di farlo… Grazie.
Salve Alessandra, sicuramente non è carino che ci venga rinfacciato quello che gli altri fanno per noi. Tuttavia bisogna capire il contesto in cui è stata detta questa frase..
Un caro saluto